admin On gennaio - 31 - 2011


“Vaffanculo… al… mixer digitale…” (Alberto Ferrari)

WOW il disco italiano più atteso dell’anno (ed è uscito solo a Gennaio), ed i Verdena i più attesi al varco per il loro tour. Quasi tutte le date in Italia sono sold out. Il Rivolta di Mestre, nella sua scenografia di zona industriale, ciminiere e fuochi fatui di torri di frammentazione nel cielo è pieno di gente, di fumo e di aspettative.

Da dove cominciamo? Da dove volete cominciare? Dal dolce o dall’amaro? Personalmente preferisco partire dall’amaro, per poi potermi succhiare le labbra alla fine e magari addormentarmi con il dolce che mi culla.

Cominciamo dall’amaro. Sicuramente tre anni di pausa, di lontananza dai palchi si sentono, sicuramente la complessità del nuovo meraviglioso WOW è difficilmente rappresentabile in toto durante un concerto, specie se la ruggine del tempo, qualche incomprensione tra i musicisti ed un pessimo suono sul palco, non permettono ai Bergamaschi Verdena di suonare in piena serenità. E’ solo la quarta data del Tour che li porterà in giro per l’Italia, e probabilmente qualche altra data sarà sufficiente per rodare il motore ed oliare gli ingranaggi.

Il dolce. I Verdena sono la cosa migliore che ci sia in Italia oggi, e se si esclude qualche altro ensemble che ancora milita in una situazione (troppo) underground (cercatevi i Muffx) è a miglia di distanza da ogni altra situazione, almeno nel nostro paese. I Verdena sono la cosa migliore probabilmente sin da quel Requiem che per molti rappresentava una sorta di esempio di psycho-stoner evoluto, ma che per il sottoscritto era (è) la naturale, Darwinista evoluzione del prog Italiano. A tal proposito io faccio fatica a trovare, in Italia, un disco migliore di WOW, dai tempi degli Area.

Non credevo che si potessero rendere a sufficienza, dal vivo, le sfaccettature di WOW, i chiaroscuri, le variazioni di dinamica, le pause ed i silenzi, ed invece i Verdena ci sanno fare, sanno appunto giocare con le dinamiche, sanno distillare esplosioni di rullate o energetiche distorsioni nel mezzo del nulla sonoro. Dal vivo si gusta ancora meglio il grande lavoro di Luca Ferrari alla batteria, un lavoro magari non estremamente virtuosistico, ma gustosissimo, funzionale (ed assolutamente  non per ripiego) al suono complessivo. Menzione speciale per Omid Jazi ai cori, tastiere e chitarra, pare sarà il definitivo quarto Verdena.

Durante il concerto Roberta, Luca ed Alberto suonano parecchio da WOW, una manciata di brani da Requiem (Isacco Nucleare, Don Callisto, Non Perdere l’Acme Eugenio, Il Gulliver), qualcosa dal Suicidio del Samurai (Logorrea) e più indietro, con la splendida Spaceman che TUTTO il pubblico canta a squarciagola.

Tecnicamente i ragazzi sono ineccepibili: ho già detto del drumming di Luca, più volte, ad onor del vero, redarguito da Alberto per la sua “voglia di correre”, diremo del basso di Roberta, bello, preciso, la sua presenza sul palco si sente, la sua figura in qualche modo domina la scena, ed il rispetto del pubblico per lei è assoluto. I cori, anche quelli accappella sono perfetti. Ma Alberto… sarà vero che la sua voce può piacere come no, ma cosa ci fa con quella voce? Non sbaglia una sola nota in tutto il concerto, non un acuto, ha un’intonazione spettacolare, che mica ci si aspetta in un gruppo rock! Vogliamo ricordarci che agli albori della loro carriera venivano denigrati perchè troppo derivativi rispetto ai Nirvana? Le modulazioni che i Verdena mettono nella loro musica non sono roba da tutti, e cantare sopra quei cambi di tonalità è prerogativa di chi la propria voce la sente dalla testa al sedere.

Dopo due bis, due ore o poco più di concerto Roberta saluta e ringrazia, Alberto sembra quasi chiederci scusa con quel suo “spero vi siate divertiti” dopo che a causa dei succitati problemi ha interrotto un paio di canzoni ed imprecato al cielo… Beh, forse un concerto dei Verdena non è divertente, ma un concerto dei Verdena non basta. Al ritorno, a notte fonda, vien voglia di ributtare nel lettore WOW, viene voglia buttarsi nella rete per vedere se ci siano altre date in zona. Ci vediamo a Bologna.

Grazie. Buonanotte.

Puppet

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