admin On novembre - 22 - 2010

Domenica 5 dicembre 2010 ore 11.00

 

PRIMA EUROPEA – UNICA DATA ITALIANA

 

 

IL JAZZ INCONTRA BJÖRK

 

TRAVIS SULLIVAN & THE BJÖRKESTRA

Very Special Guest: DAVE DOUGLAS

tromba

Dave Douglas

voce

Shayna Steele

sassofoni

Travis Sullivan, Dave Pietro, Sean Nowell, Steve Welsh, Lauren Sevian

trombe

Kevin Bryan, Dave Smith, Ravi Best

tromboni

Ryan Keberle, Alan Ferber, James Hirschfeld, Max Seigel

pianoforte

Dave Cook

contrabbasso, basso elettrico

Yoshi Waki

batteria

Joe Abba

laptop

Ian Cook

 

            “Aperitivo in Concerto”, domenica 5 dicembre 2010, alle ore 11.00, presso il Teatro Manzoni (via Manzoni 42, Milano), presenta per la prima volta in Europa e in Italia una fra le più affascinanti formazioni orchestrali sulla scena americana e internazionale: Travis Sullivan & The Björkestra. Ad affiancare questo eccezionale organico, uno fra i protagonisti del jazz contemporaneo, il trombettista Dave Douglas, di recente applaudito al Teatro Manzoni in occasione della ormai celebrata Masada Marathon guidata da John Zorn. Non meno importante è la partecipazione della cantante Shayna Steele, straordinaria virtuosa, grande star di Broadway, applauditissima per la sua interpretazione nel celebre musical di Broadway “Rent” (che rielaborava in chiave attuale la vicenda della Bohème di Puccini) e, ancor di più, voce indimenticabile a fianco di Moby, di cui caratterizza in modo indelebile il celebrato album “Hotel”.

 

            Nella storia del jazz è stato ed è ancora comune il fenomeno di eseguire ed interpretare pagine musicali scritte per spettacoli di Broadway o per pellicole cinematografiche: i cosiddetti standard hanno così rivelato le meraviglie celate nelle opere di compositori di rango come Gershwin, Cole Porter, Harold Arlen, Richard Rodgers, Vernon Duke, Alec Wilder, Alex North e molti altri. Autori e interpreti come Miles Davis e Herbie Hancock hanno saputo fare miracoli con pagine di Michael Jackson, Cindy Lauper o dei Nirvana, ma il progetto dell’eccellente contraltista e band leader americano Travis Sullivan (di cui si ricordano le collaborazioni con l’olandese Metropolitan Jazz Orchestra ed un eccellente volume di trascrizioni dedicato ad Eric Dolphy), a capo della The Björkestra, è diverso, meno estemporaneo e più organico. Egli articola un vero e proprio songbook non di un autore “classico”, bensì di un’autrice ed interprete del tutto peculiare e innovativa, l’islandese Björk, artista in apparenza ben lontana dal jazz e dal mondo della musica improvvisata. Sullivan, grazie a sontuose orchestrazioni dal caleidoscopico assemblaggio di colori, sospinte da un nerbo ritmico altrimenti insospettabile nelle ombrose composizioni originali, trasforma il pop intellettuale della cantante islandese in un coacervo di ritmi. Una batteria incalzante, sostenuta da loop da dance-hall dettati da un laptop, sostiene dei veri e propri voli di fantasia da parte di diciotto solisti di eccezionale valore, fra i quali spicca la voce virtuosistica e meravigliosamente flessibile di Shayna Steele. Il segreto del successo di questa formazione orchestrale risiede proprio nella volontà di non copiare la musica di Björk, ma di interpretarla secondo una varietà di linguaggi e materiali: il risultato è una sorta di affascinante, coinvolgente e poetico sincretismo, in cui l’improvvisazione fa da collante ad un’apparentemente infinita varietà di spunti ed idee in cui ogni barriera fra generi viene abbattuta con gioioso senso creativo. Di particolare rilievo è inoltre la presenza solistica del grande trombettista Dave Douglas, che arricchirà la già ricchissima tavolozza orchestrale di questo brillantissimo e teatrale gruppo di creatori.

 

DAVE DOUGLAS

Nato nel 1963 a Montclair, New Jersey, Dave Douglas non è solo un trombettista dotato e personale, ma anche un musicista completo, compositore e leader originalissimo. Solista ferrato, discende stilisticamente sia dalla scuola boppistica che parte da Clifford Brown e passa per Booker Little, sia da Miles Davis, che sempre più sembra ispirarlo negli ultimi tempi, specie quello della prima svolta elettrica, a cavallo fra gli anni ’60 e ’70.
Douglas unisce alla profonda conoscenza della tradizione – ha suonato, giovanissimo, nella band di Horace Silver – una costante ricerca verso il “nuovo”, che com’è noto ha preso oggi le strade più diverse. Questa scelta di campo l’ha portato ad incrociare i linguaggi musicali più disparati, dal klezmer al folk balcanico, dall’avanguardia più radicale alla sperimentazione elettronica, ma con i ritmi e le armonie del jazz sempre ben impressi nella mente. Ancor più importante dell’incontro con Silver, è stato quello con John Zorn, che l’ha chiamato a far parte dell’ormai leggendario quartetto “Masada”, con Greg Cohen e Joey Baron, protagonista di innumerevoli tournée mondiali e dischi. Dopo aver collaborato con i gruppi di Myra Melford e Don Byron, il trombettista del New Jersey ha privilegiato sempre di più i propri progetti musicali, in verità piuttosto numerosi.
Se prezioso è stato il lavoro col Tiny Bell Trio – di cui esistono quattro album ufficiali – la consacrazione è forse avvenuta prima con il disco Sanctuary (1997), poi con «Soul on soul» (2000), a seguito del quale si sono moltiplicate le vittorie nei più prestigiosi referendum internazionali. Nel 2002 ha inoltre inciso alla testa di uno splendido quintetto, comprendente Chris Potter e Uri Caine, il riuscito The Infinite, in cui ritorna a sonorità di stampo hard-bop, riprendendo soprattutto la musica del magnifico quintetto davisiano di fine anni ’60. Difficile stabilire qual è la prima delle numerose doti del quarantenne trombettista americano, fra i pochi jazzisti oggi in grado di bilanciare l’eclettismo con la coerenza e l’originalità, riuscendo a metter d’accordo, caso più unico che raro, neo-bopper e cultori dell’avanguardia.

Douglas é indiscutibilmente il più prolifico e originale trombettista e compositore della sua generazione e continua a riscuotere successo e riconoscimenti di vario genere come trombettista, compositore e jazzista dell’anno dalle più disparate istituzioni come il New York Jazz Awards, la riviste specializzate Down Beat, Jazz Times, Jazziz, e – fra le altre – anche l’Associazione dei Critici di Jazz Italiani. Nel 2005, dopo sette dischi di successo pubblicati per Bluebird/RCA, Douglas ha lanciato la propria etichetta discografica, la Greenleaf Music. Attraverso la Greenleaf Music ha distribuito gli ultimi dischi del suo lungamente acclamato Quintetto, del sestetto elettronico Keystone, e di altri progetti.  Direttore artistico del Workshop in Jazz and Creative Music e del Festival of New Trumpet Music, oltre a guidare numerosi propri progetti (tra i quali Brass Ecstasy, Dave Douglas 3, un quartetto e un sestetto), Douglas collabora stabilmente con numerose formazioni e con artisti del calibro di Anthony Braxton, Don Byron, Joe Lovano, Miguel Zenon, Bill Frisell, Han Bennink e Misha Mengelberg.

Prevendita

dal 25 ottobre 2010

Biglietto € 12 + prevendita

Ridotto giovani € 8 + prevendita

alla cassa del Teatro – 02 7636901

Numero Verde 800-914350

circuito Ticketone + Call Center 892.101

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2 Responses so far.

  1. Matteo scrive:

    sono stato stamattina al concerto senza eccessive aspettative e sono rimasto sorpreso dalla sintonia della big band, dalla bravura nel mescolare la melodia di Bjork con l’improvvisazione del jazz moderno, senza che nessuno dei due predomini. Il tutto suona equilibrato, estremamente innovativo anche se nasce dall’elaborazione di due forme musicali già esistenti…anzi, proprio perchè cresce con esse.

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