admin On luglio - 7 - 2010

Ozzy Osbourne - ambra rebecchi

FUCKIN’ CRAZY… AGAIN AND AGAIN!!!
Piazzola sul brenta, Lunedì 5 Luglio 2010

Ore 19.00 – arrivo sorseggiando una birra presso Villa Contarini (Piazzola sul Brenta, Padova), sede del concerto di questa sera. Subito mi accorgo però che il grande piazzale è ancora semivuoto sebbene l’apertura cancelli sia stata alle 17.30 (la cosa sembra solo inizialmente strana, infatti il biglietto costa più di 50 euro…)
Ore 20.00 – dopo un’altra birra è ora di cominciare a sentire qualcosa. Sono i Labyrinth gli special guest per la serata, la simpatica compagnia di connazionali dalla spiccata carta prog-power ci intrattiene senza troppe pretese per una mezz’ora… eppure la situazione è ancora così statica, non si sente energia nell’aria, quasi noiosa.
Ore 21.00 – dopo un veloce cambio palco accompagnato da qualche (timido) coro inneggiante Ozzy qualcosa inizierà? ECCOLO!!! Sua maestà Osbourne esce allo scoperto ed è delirio!
E A D G B E… dislessia? No gente sebbene, parlando di Ozzy Osbourne, sarebbe più che comprensibile. Questi sono gli accordi per chitarra di “Bark at the Moon”, ever green con cui il nostro ever black “principe delle tenebre”, ha dato inizio alla prima data italiana del suo tour mondiale per il 2010. La piazza alle mie spalle si è magicamente riempita (sebbene di sold out non se ne parlerà proprio), e tutti siamo già spiaccicati in un mare di corpi sudati che spingono per avvicinarsi il più possibile a Lui! Inizia così lo show di Ozzy Osbourne che subito dopo il classico d’apertura ci propone il singolo tratto dal suo ultimo lavoro “Let me Hear your scream” e poi a ruota tutta la carrellata di “pezzoni” suoi e dei Black Sabbath, intervallati da qualche parentesi più attuale (eh già perché questo è pur sempre un tour in supporto all’uscita del nuovo album!). Il Madman è in forma smagliante e lo posso ben dire avendo fatto a cazzotti per arrivare tanto vicino da contargli i peli del culo… la voce è ferma agli anni ’80, il movimento ondeggiante (probabilmente protetto da copyright) anche, le offese al pubblico con annesso sorriso ebete ci sono. Insomma ecco a voi l’ennesima fuckin’ crazy night di questo mostro sacro. Il tutto senza lo straccio di una scenografia, un qualche effetto pirotecnico o anche solo un pipistrello in gomma da masticare! Uniche sorprese della serata sono state la presenza del nuovo chittarista, Gus G, a lui l’arduo compito di sostituire il mitico Zakk Wylde (solo parzialmente riuscito, visto i molti cori della serie “coglione sparisci! Vogliamo Zakk!”) e un super cannone con cui il Nostro si è prodigato a riempirci di schiuma per poi lavarci a secchiate d’acqua, funny! Il “ragazzo” da Birmingham insomma non dimostra affatto le sue 62 primavere, di cui ben più della metà dilaniate da abusi d’ogni genere. Ben al di sopra delle aspettative sia voce che fisico (per questo secondo aspetto un ringraziamento speciale va anche al lifting a cui si è sottoposto). Quasi due ore di concerto divertente e molto sentito sia da Ozzy che dai suoi musicisti, concluso con la mitica “Paranoid”, eseguita indossando una sorta di maglia della nazionale di calcio italiana… forse quest’ultima idea sarebbe stata evitabile, ma sicuramente non è stato fatto per schernire i fan del bel paese.
Insomma questo schizzato è ancora (e per fortuna) in gran forma, quindi un paio di dischi sono più che credibili prima di chiudere questo circo di matti. Hai ancora una possibilità di vederlo se non hai ancora provato l’esperienza, non te la bruciare la prossima volta!
In una parola: Iron Man.

di Eduardo Mele
pic Ambra Rebecchi

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