MAGNOLIA PARADE
Circolo Magnolia (Mi)
settembre 2010
Il magnolia parade, da quanche anno a questa parte, è l’evento che chiude la stagione estiva milanese.
Milano non è una città estiva, e questo lo sappiamo tutti: i locali chiudono, gli spazi all’aperto sono pochi e non facilmente raggiungibili con i mezzi, i timidi accenni di quei pochi volenterosi per organizzare dei mini-festival durano giusto lo spazio di un festival.
In mezzo a tutta questa desolazione, resiste graniticamente il magnolia, che apre la stagione estiva con il miami e la chiude con questo festival di musica elettronica, ma non troppo.
Il due settembre non so chi si sia stato: io ero a Bologna per quel grandioso concerto che è stata l’esibizione degli Arcade Fire, e non me ne vogliano i too many deejays, ma nella vita esistono delle priorità.
(in ogni caso signori 2 many deejays, io vi ho visti, quest’estate, e mi siete piaciuti assai, pertanto qualsiasi lamentela non dovrà essere indirizzata nei confronti di questa povera ragazza).
Il giorno dopo il Magnolia sembrava l’unico posto al mondo in cui si potesse ascoltare musica: il parcheggio strabordava e i ritardatari hanno dovuto parcheggiare all’aereoporto di linate, a km e km di distanza, e farsi una piacevole passeggiata nel nulla e nel buio del marciapiede non illuminato che dall’aereoporto porta al magnolia.
Chi ha suonato?
Gli indemoniati Fratelli Calafuria, peccato fossero in concomitanza con i Jules not Jude.
Il Teatro degli Orrori, che non si capisce cosa c’entrino con un festival di musica elettronica, ma sono sempre presenti e coinvolgenti, tesi e tirati e senza troppe sbavature.
Alex Kapranos – d’ora in poi La Grande Delusione della Serata – con un dj set fiacco e svogliato, essì che io lo amo tanto e sono costretta a trattarlo male.
Però anche tu, Alex, non mi fare dei dj set così brutti e vedrai che i nostri rapporti miglioreranno.
Molto molto bravi sia i the records che i mojomatics, ovvero due ragazzi veneti che fanno un garage punk godibile e ricercato quel che basta.
Il sabato è stato troppa gente – Motel Connection – troppa gente – Apparat – troppa gente – io che me ne andavo a casa, sfinita dalla troppa gente.
Apparat è un dj di Berlino, belloccio quel che basta, bravo molto di più.
Incompreso dalla troppa gente, che probabilmente si aspettava il solito tunz tunz e invece si è trovato di fronte a questo meraviglioso dj set sperimental minimalista.
Un certo pubblico italiano non è pronto per queste performance o è semplicemente limitato nei suoi preconcetti?
A mente calda verrebbe da dire “entrambi” ma forse semplicemente non era il luogo giusto o la sera giusta per una musica così raffinata ed essenziale.
Gli organizzatori del Magnolia Parade sono stati – come sempre – molto bravi nel gestire un così ampio afflusso con i mezzi a loro disposizione.
L’unica constatazione possibile, però, è che siamo anni luce indietro rispetto agli standard europei nell’organizzazione e nella gestione di tali eventi.
Certo, pensare di avere un Sonar in Italia sarebbe anacronistico, ma eventi di tal genere dovrebbero avere quantomeno degli spazi dove poter far affluire comodamente tutto il pubblico, senza che lo stesso debba incastrarsi come un tetris umano.
di Marilù Cattaneo
I was very tickled to stumble across this website.I needed to thank you for this Fascinating weblog!! I really loved every small bit of it and I’ve you favorited to check out new tales you publish.