OJM
– intervista –
Un nuovo cambiamento di stile, una nuova evoluzione. Questo è l’ultimo lavoro degli OJM. E’ uscito lo scorso settembre “Volcano”, disco nel quale la band trevigiana si lascia trasportare dalla sperimentazione e da libero sfogo alla propria creatività. Che sia davvero il disco della cosiddetta maturità artistica?!
Lo scorso settembre è uscito il vostro ultimo lavoro, Volcano. Spiegateci il nuovo sound, il cambiamento di stile rispetto ai dischi precedenti. E’ stata una scelta ponderata o è stato il naturale evolversi delle cose?
Da una parte il cambiamento di sound è stato casuale e dovuto al cambio di lineup e all’introduzione del piano bass e organo, dall’altra abbiamo voluto come per ogni nostro disco evolverci e cambiare proponendo all’ascoltatore una cosa nuova che pur mantiene la nostra matrice storica. Non aveva senso proporre un altro disco di rock n roll e hard rock spinto come il precedente lavoro (Under the Thunder) ma creare qualcosa di nuovo e più eclettico: il cambiamento include l’evoluzione e la possibilità di sperimentare e crescere artisticamente.
Trovate giusto definirlo il disco della maturità?
Certamente come detto è uno tra i dischi più eclettici degli OJM, forse molto più personale degli altri, ovviamente essendo l’ultimo lavoro rispecchia tutti gli anni di esperienza passati sia in live che in studio, è un disco più pensato e concepito con più libertà sia creativa che stilistica, ma anche sperimentale e più d’avanguardia rispetto ai precedenti.
Avete già avuto dei riscontri, positivi o negativi, dai vostri nuovi pezzi?
Fin ora a parte un solo parere negativo da parte di una fascia di estremo indie (che per noi è un complimento) abbiamo ricevuto riscontri più che positivi, al di là delle nostre aspettative! Il disco è stato apprezzato sia dai cultori più “conservatori” di stoner, haevy rock e garage, sia dal pubblico più semplice che ha colto l’orecchiabilità dei pezzi e apprezzato il nuovo sound. Certi cambiamenti poi hanno fatto espandere il nostro apprezzamento anche a nuovi fan.
Com’è stata l’esperienza di lavorare con Dave Catching?
Come detto molte volte a causa del nominato vulcano Irlandese (da qui il nome del disco) e delle sue nubi tossiche e la conseguente cancellazione dei voli intercontinentali Dave non è stato con noi di persona durante le registrazioni, ma abbiamo collaborato passo a passo con lui tramite mail e Skype a distanza. Nonostante questo lo scambio “energetico” è artistico c’è stato alla grande, si Ë creata un’ ottima intesa, abbiamo conosciuto la sua dimensione artistica e lui la nostra lavorando insieme e instaurando anche un buon rapporto dal punto di vista personale. Dave infatti non si Ë limitato a mixare il disco ma l’ha reso un prodotto finito con interventi in prima persona suonando tastiere e sintetizzatori dando a Volcano quel tocco pi_ moderno tipico di QOTSA e EODM.
Di che cosa parlano le liriche di Volcano?
Qui si dovrebbe chiedere al nostro cantante per poter entrare nel dettaglio, ma in genere i testi parlano di amore, delusioni, sesso, raccontano storie di viaggi psichedelici o di avventure legate al mondo rock n roll, sono dedicati a donne o a muse ispiratrici come in Venus God, alcuni hanno carattere più intimo e parlano di stati d’animo o di storie fantastiche, di odio o perfino della fine del mondo come in 2012, brano di chiusura del disco.
Ormai siete attivi da parecchio. Pensate che la vostra scena sia cresciuta in questi anni?
Sicuramente si! Soprattutto per quel che riguarda l’ estero. Quello che invece si Ë prosciugato invece in Ë la scena che ci circonda, dove Ë sempre pi_ difficile sopravvivere, nonostante (solamente a livello underground) ci sia molta vita. Ma sembra che qui in Italia si sia spenta una certa sete di musica, di conoscenza musicale, di interesse. C’Ë un buon ritorno del rock classico ma che si ferma spesso ai grandi nomi, c’Ë meno cultura musicale rispetto all’estero. Poi sentiamo una sorta di “crisi” nella possibilit‡ di suonare e nella vita dei locali che molto spesso sono limitati nella scelta delle esibizioni live per una fila di motivi e problemi. Il pubblico si sfoltisce e la generazione del rock sembra morente, tenuta in vita pi_ da chi Ë da anni nel settore che dai nuovi giovani che preferiscono altro ai concerti o ai vinili!!!
Al di là di questa visione pessimistica c’Ë cmq un cuore pulsante di gente che fa musica che va avanti come noi al limite del possibile senza mai perdersi d’animo che crede nel valore di ciÚ che fa! E il che Ë molto positivo! Sarebbe meglio ci fosse pi_ pubblico ad accorgersi di queste realt‡!
Il prossimo obbiettivo degli OJM?
Sicuramente continuare il Volcano tour da poco iniziato con live in tutta la penisola e all’estero (a Marzo con Vic Du Monte Persona non Grata saremo in tour in Europa). Poi è in programma un breve tour in compagnia di Dave Catching in veste di secondo chitarrista con noi sul palco! Poi ovviamente l’obbiettivo resta quello di portare in giro la nostra musica e il rock, di credere nei nostri obiettivi e aspettative ed esprimere noi stessi attraverso la nostra musica!
di Marco Mantovani